FUOCO E SPADE

ORIGINALE NON DISPONIBILE

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Quadro unico dipinto a mano su tela dall’artista Alessandro Siviglia.

Dimensioni: 100X100 CM

ACRILICO SU TELA

Anno 2018

L’opera è firmata sul retro ed è accompagnata dal certificato di autenticità.

”queste foto sono soggette a copyright”

 

 

Descrizione

Fuoco e spade - dipinto originale di Siviglia

TITOLO ” FUOCO E SPADE ”

ACRILICO SU TELA  ANNO 2018
MISURE – 100X100 CM
ARTISTA ALESSANDRO SIVIGLIA

 

Crécy fu una battaglia in cui un numero relativamente esiguo di soldati inglesi, di circa 12.000 uomini (dipende dalla fonte), comandati da Edoardo III d’Inghilterra schiacciò una forza assai preponderante di soldati francesi, guidati da Filippo VI, di circa 50.000-60.000 uomini, di cui 12.000 cavalieri. La netta vittoria inglese dipese dal superiore uso delle armi e dalle nuove tattiche messe in campo dai vincitori (fra cui l’impiego tattico della lancia, intesa come struttura unitaria d’impiego tattico e formata da una flessibile cellula mista di guerrieri) e dimostrò l’importanza del moderno concetto militare della “potenza di fuoco”. L’efficacia dell’arco lungo, usato in massa, fu mostrata contro i cavalieri francesi pesantemente armati, smentendo l’idea che degli arcieri non avrebbero potuto contrastare unità chiuse di cavalleria e pesantemente armate.

Nella battaglia, i cavalieri francesi, protetti da armature rinforzate con piastre, pressoché esausti per aver marciato attraverso un acquitrino al fine di caricare in salita le linee avversarie sotto una pioggia di frecce inglesi, furono abbattuti dagli archi lunghi inglesi. Il risultato fu che buona parte della nobiltà francese – forse più di un terzo – morì (ma le stime variano a seconda delle fonti storiche e cronachistiche).

Come in successive battaglie, mentre gli arcieri non potevano facilmente penetrare le armature ben proteggenti dei cavalieri, potevano però colpire ai fianchi i cavalli del nemico che non erano protetti e ucciderne parecchi o disarcionare i cavalieri, costringendoli a combattere appiedati con notevoli impacci derivanti dalle armature stesse.

La battaglia è stata vista da molti storici come l’inizio della fine dell’epoca della cavalleria; nel corso della battaglia inoltre molti dei prigionieri e dei feriti furono passati per le armi. Ciò era contrario al codice di comportamento della cavalleria e i cavalieri in sella ai loro cavalli da quel momento non furono più considerati “invincibili” da parte delle fanterie.